Centro Universitario di Studi Vittoriani e Edoardiani (CUSVE)

GRUPPI DI RICERCA INTERNAZIONALI
  • Gruppo di ricerca “NEO-VICTORIAN DECADENCE” (CUSVE-DRC)
  • Gruppo di ricerca “ANGLO-ITALIAN DECADENCE” (CUSVE-INSTITUTE OF ANGLO-ITALIAN STUDIES)
GRUPPO DI RICERCA “NEO-VICTORIAN DECADENCE” (CUSVE-DRC)

Il “Neo-Victorianism” è una categoria estetica che guarda con nostalgia all’età vittoriana, mentre il decadentismo identifica un concetto critico multidisciplinare, che mette a fuoco nozioni coeve di declino e decadenza. La letteratura decadente rivela un forte interesse per le fantasmagorie della storia, trascendendo, però, dalla contingenza storica. Per questo è spesso oggetto di rivisitazioni in chiave neo-vittoriana che offrono una feticizzazione delle iconografie del passato. I testi neo-vittoriani riconfigurano, adattano e campionano la letteratura e la cultura del decadentismo, e in questo senso diventano essi stessi prodotto di pratiche decadenti che rivelano una nuova sensibilità e una forte commistione tra le arti.

Il gruppo di ricerca (stabilito ai sensi dell’art. 3.1.5 della convenzione stipulata tra il CUSVE e il DRC il 31/03/2021) si pone l’obiettivo di esplorare gli asptti multiculturali e multilinguistici del decadentismo così come emergono nelle sue “afterlives” neovittoriane. In tal modo, la ricerca interrogherà altresì la validità delle periodizzazioni convenzionali, al fine di individuare i prodoromi del neovittorianesimo e le caratteristiche tipiche dei testi letterari neovittoriani. Gli anni Novanta del diciannovesimo secolo sono caratterizzati da una evidente consapevolezza della specificiità del contesto culturale e letterario, che fu oggetto di immediati fenomeni di mitologizzazione e consumo, destinati a perdurare anche in età edoardiana. Concentrandosi sul periodo che va dall’entre-deux-guerres a oggi, e con particolare riferimento ai contesti britannico e italiano, il progetto si propone di ampliare le conoscenze esistenti sulla natura del decadentismo neovittoriano, esplorandone la dimensione cosmopolita e altamente transculturale. 

 

Responsabili scientifici della ricerca

  • Jane Desmarais (Goldsmiths, University of London) 
  • Anna Enrichetta Soccio (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara)

Membri

  • Kostas Boyiopoulos (Goldsmiths, University of London)
  • Alice Condé (Goldsmiths, University of London)
  • Joseph Thorne (Goldsmiths, University of London)
  • Enrico Reggiani (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
  • Richard Ambrosini (Università degli Studi Roma Tre)
  • Gloria Lauri Lucente (University of Malta)
  • Francesca Orestano (Università degli Studi di Milano)
  • Tania Zulli (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara)
  • Stefano-Maria Evangelista (University of Oxford)
  • Elisa Bizzotto (Università IUAV di Venezia)
  • Marco Canani (Università degli Studi “G d’Annunzio” Chieti-Pescara)
  • Renzo D’Agnillo (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara)
  • Francesca D’Alfonso (Università degli Studi del Molise)
  • Maria Luigia Di Nisio (Università degli Studi “G d’Annunzio” Chieti-Pescara)
  • Francesca Caraceni (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
  • Anja Meyer (Università degli Studi di Verona)

 

GRUPPO DI RICERCA “ANGLO-ITALIAN DECADENCE” (CUSVE-INSTITUTE OF ANGLO-ITALIAN STUDIES)

Nella misura in cui trascende i confini culturali e linguistici, il Decadentismo si innesta su una rete di incontri che sembra sottrarsi alle categorie critiche convenzionali. Tra la fin de siècle e il primo Novecento, artisti, critici e intellettuali partecipano a un intenso dialogo transnazionale che favorisce idee e poetiche nuove. Il Decadentismo si configura dunque come fenomeno intrinsecamente cosmopolita, e concetti come ricezione, circolazione, e rete divengono fondamentali per investigarne impulsi e ibridazioni cross-culturali. Mentre i rapporti Anglo-Francesi sono stati oggetto di ampio dibattito critico, il dialogo Anglo-Italiano durante il periodo noto come Decadentismo richiede una più profonda attenzione da una prospettiva letteraria, culturale, ma anche linguistica. Il progetto di ricerca è stabilito ai sensi dell’Art. 3.1.5. stipulato tra il CUSVE e l’Institute of Anglo-Italian Studies dell’Università di Malta il 4 maggio 2022. L’obiettivo è indagare il Decadentismo come fenomeno estetico e intellettuale di ampia portata, mettendo in particolare a fuoco le intersezioni, negoziazioni, e relazioni osmotiche tra Gran Bretagna e Italia. Particolare attenzione è posta alla circolazione di idee, testi e altre produzioni culturali, e al ruolo della lingua nel rappresentare i cambiamenti epistemici coevi. Mettendo in discussione gli ideali vittoriani di civiltà e progresso, il Decadentismo vede la proliferazione di poetiche nuove e ibride; al contempo, l’emergere di nuovi paradigmi culturali favorisce lo sviluppo di campi di indagine scientifica e pseudoscientifica che richiedono strategie retoriche e discorsive nuove. Ponendo al centro tali dialoghi transnazionali, e adottando approcci multisciplinari, la ricerca si propone di ridefinire il Decadentismo come categoria critica tenendo conto della sua molteplicità e complessità in prospettiva Anglo-Italiana.

 

Responsabili scientifici della ricerca

  • Marco Canani (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara)
  • Gloria Lauri Lucente (University of Malta)

Membri

  • Raffaella Antinucci (Università degli Studi di Napoli “Parthenope”)
  • Elisa Bizzotto (Università IUAV di Venezia)
  • Glen Bonnici (University of Malta)
  • Ivan Callus (University of Malta)
  • Francesca Caraceni (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
  • Alberto Carli (Università degli Studi del Molise)
  • Alice Condè (Goldsmiths, University of London)
  • Renzo D’Agnillo (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara)
  • Francesca D’Alfonso (Università degli Studi del Molise)
  • Jane Desmarais (Goldsmiths, University of London)
  • Maria Luigia Di Nisio (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara)
  • Stefano Maria Evangelista (University of Oxford)
  • Giuseppe Gazzola (Stony Brook University)
  • Simon Grimble (Durham University)
  • Isobel Hurst (Goldsmiths, University of London)
  • Anja Meyer (Università degli Studi di Verona)
  • Francesca Orestano (Università degli Studi di Milano)
  • Enrico Reggiani (Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano)
  • Kim Salmons (St. Mary’s University, Twickenham)
  • Elisa Segnini (University of Glasgow)
  • Anna Enrichetta Soccio (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara)
  • Tania Zulli (Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti-Pescara)