2020 Advanced Grants - The Study of the Human Past (ERC)

Graff-IT, Writing on the Margins. Graffiti in Italy (7th – 16th centuries)

In tutte le lingue moderne, in conseguenza della criminalizzazione dell’atto di scrivere sui muri, introdotta nei sistemi giuridici contemporanei, la parola ‘graffiti’ è associata ai movimenti di protesta e alle physical incivilities. Al contrario, dall’Antichità all’età Moderna, il fenomeno che va sotto il nome di ‘graffiti’ non ha alcuna connotazione trasgressiva, ma è parte integrante della cultura grafica della società di cui è espressione. Si scrive sui muri, affrescati e non, di chiese e palazzi, graffiandoli con uno strumento appuntito o con altri mezzi di fortuna – ad esempio il carboncino o la sanguigna – per devozione, per ricordare eventi di cronaca o per esprimere emozioni personali, senza che tutto ciò sia oggetto di censura o riprovazione. Ciò che i graffiti antichi condividono con i contemporanei è la loro natura di scrittura pubblica ma spontanea, sfuggente tanto al controllo diretto da parte delle autorità, quanto – per chi li studia – ad ogni tentativo di definizione. La specificità dei graffiti, rispetto ad altre fonti storiche, consiste nella possibilità che essi offrono di accedere direttamente e senza filtri alla visione del mondo di individui vissuti nel passato; possibilità preziosa per lo storico che voglia ricostruire livelli di cultura non rappresentati dalle fonti scritte convenzionali.

Il progetto Graff-IT mira a sviluppare un approccio interdisciplinare allo studio dei graffiti medievali e rinascimentali (VII-XVI secolo), al fine di consentirne una corretta contestualizzazione all'interno della loro cornice spazio-temporale e di produzione sociale. Il progetto si concentrerà sui seguenti obiettivi: 1) Conferire ai graffiti piena dignità come fonte scritta e affermarne lo studio come intrinseco alla paleografia; 2) Superare l'approccio atomistico allo studio linguistico dei graffiti, per identificare testualità e livelli linguistici prossimi a quelli dell’oralità, raramente trasmessi dalle altre fonti scritte; 3) Leggere i graffiti come fonte per la storia delle pratiche devozionali e per identificare luoghi di culto altrimenti non attestati; 4) Interpretare i graffiti come segni dell'identità socio-culturale di individui e comunità; 5) Esplorare i graffiti per cambiare la nostra percezione delle opere d'arte nella storia, spostando l'attenzione dalla fase della creazione a quella della funzione sociale e dell’utilizzo nel tempo.

Diverse prospettive disciplinari si fonderanno in un approccio integrato, in grado di considerare e comprendere la multiforme natura dei graffiti (scrittura, immagine, linguaggio e aspetti materiali). Strumenti e metodi innovativi saranno utilizzati per costruire il primo repertorio nazionale dei graffiti e il relativo archivio digitale. Nel corso del quinquennio previsto per lo svolgimento del progetto saranno promossi seminari e conferenze internazionali con pubblicazione dei relativi atti; saranno inoltre pubblicati una monografia e diversi articoli scientifici open access.