Flavia Bruni

Flavia Bruni si è laureata in Storia dell’Età della Riforma e della Controriforma alla Sapienza di Roma e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia e Informatica presso l’Università di Bologna; attualmente è ricercatrice di Archivistica, bibliografia e biblioteconomia all’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti-Pescara e membro del Venice Centre for Digital and Public Humanities (VeDPH). È stata bibliotecaria all’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) (2017-2021) e research fellow in Book history presso la School of History della University of St Andrews (2012-2021); è membro associato dell’Istituto Storico dell’Ordine dei Servi di Maria e ha avuto contratti di ricerca e docenza presso molte istituzioni italiane e straniere, tra cui le università di Cassino, Milano Cattolica, Roma Tre, Sapienza, Venezia Ca’ Foscari, Udine e St Andrews. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente la storia del libro e delle biblioteche nell’età moderna e le applicazioni dell’informatica alle discipline umanistiche e al patrimonio culturale, specialmente per quanto riguarda i modelli concettuali, la codifica dei testi e la conservazione del digitale. Fa parte di associazioni e progetti di ricerca nazionali e internazionali per la biblioteconomia, la bibliografia e la storia del libro, tra cui l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB), la Società italiana di Scienze Bibliografiche e Biblioteconomiche (SISBB), la RICI (Ricerca sull’Inchiesta della Congregazione dell’Indice), l’International Network Sammelband 15-16, l’IFLA Rare Books and Special Collections Section Committee, l’IFLA ISBD Review Group e, nell’ambito di Europeana, il Research Community Steering Group e il Climate Action Community Steering Group. Ha co-organizzato tre convegni internazionali e curato, insieme ad Andrew Pettegree, il volume Lost Books. Reconstructing the Print World of Pre-Industrial Europe (Leiden: Brill, 2016). Ha collaborato al «Bollettino bibliografico della cultura europea dal secolo VI al XV Medioevo Latino» e fa parte del Comitato di redazione di «DigItalia – rivista del digitale nei beni culturali». Sta attualmente lavorando a una monografia sulla censura in Italia nell’eta moderna attraverso la ricostruzione della biblioteca dispersa del convento servita di San Pier Piccolo di Arezzo.