Per insopportabile amore

15 Maggio 2019
teatro Marrucino, ore 21:00

Per insopportabile amore è uno spettacolo di grande impatto emotivo che si avvale della magistrale regia di Claudio Di Scanno e dell’interpretazione come sempre intensa di Susanna Costaglione. Risultato di un percorso laboratoriale che il noto regista e l’attrice hanno tenuto per gli studenti del Corso di Studi in Lettere dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, l’evento, curato dai docenti Antonella Di Nallo, Patrizio Domenicucci e Leonardo Spinelli, si inscrive nell’ambito di un’intensa attività di sviluppo delle discipline dello spettacolo che il Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze Sociali da qualche anno sta promuovendo con successo. Il coinvolgimento di professionisti dello spettacolo e la collaborazione con il Marrucino, che mette a disposizione dell’università uno splendido “palcoscenico”, offrono ai giovani studenti la grande opportunità di confrontarsi concretamente con il mondo del teatro. Per insopportabile amore è incentrato sul tema del sacro, un polittico - come suggerisce l’immagine in locandina - costruito attraverso tre momenti significativi della tradizione teatrale europea: la tragedia greca (Prometeo incatenato di Eschilo), la letteratura religiosa medievale (Donna de Paradiso di Iacopone da Todi) e la scrittura rivoluzionaria e simbolica di Aleksandr Blok. Un suggestivo percorso drammaturgico dominato dal tema dell'amore per l'uomo, condotto fino alle estreme conseguenze. Su questo itinerario, lineare ma al contempo complesso, Claudio Di Scanno ha costruito una drammaturgia scritta in progress sul corpo di Susanna Costaglione e dei giovani allievi universitari; essi sono prima il coro della tragedia greca, poi il popolo/folla che condanna e contiene il dolore della Madonna, e infine i dodici apostoli dell’ottobre rosso. «Saranno loro, gli studenti – scrive Di Scanno – l’energia di legame tra i grandi personaggi evocati nella drammaturgia! Saranno loro a marciare compatti in un finale che forse, nella disillusione, ha ancora la forza di affermare il diritto all’amore per l’uomo».

Antonella Di Nallo, Patrizio Domenicucci, Leonardo Spinelli
maggio 2019

PER INSOPPORTABILE AMORE
Nota a margine del Laboratorio con gli studenti di Lettere dell’Università di Chieti

Tutto ruota intorno al tema sotteso de il teatro e il sacro, all’origine del Laboratorio con gli studenti dell’Università di Chieti, ed è un tema che accende, innesca fascinazioni, apre itinerari di esplorazione ardui e mai definitivi. Conduce a costruire ponti tra miti, fede, illusioni rivoluzionarie lungo un viaggio testuale che nasce dal Prometeo incatenato di Eschilo e giunge a Giovanni Testori, attraversando la lauda di Iacopone da Todi e I Dodici di Aleksandr Blok.
Giovanni Testori, ombra di senso del nostro lavoro, giunge al suo culmine poetico e drammaturgico attraverso i tentativi di suicidio, pieno del messaggio d’amore per l’uomo che si mortifica e lotta contro il muro di gomma della codardia e della inesorabile morte. Perché, alla fine, insopportabile diventa l’amore per l’uomo, “verbo” irraggiungibile, parola vana. L’amore, verbum negato, feticcio dei tempi, del Tempo, scheletro rituale da cui tutto nasce e a cui tutto ritorna nella forma di una scarnificazione dell’ideale umano e politico, “polittico” nel nostro percorso, anche..., se ancora se ne può parlare. Scheletro appeso e sospeso tra la roccia del Caucaso e il Calvario, tra la giustezza della rivoluzione a vent’anni e le misere eredità della Storia. È un percorso intrigante, che conduce a esplorare le linee di senso che legano Prometeo, Cristo e i Dodici di Blok con in mezzo Gesù che pure marcia con loro e dentro Blok. Un percorso arduo, intercalato da una rarefatta e pulviscolare presenza poetica, l’ombra di Giovanni Testori, la sua stessa cruda e crudele biografia frammentata, spezzata, finanche umiliata dalla insopportabilità dell’amore vano e vanificato, preda sacrificale dello spirito del tempo, dei tempi. I Dodici giovani soldati dell’Ottobre teatrale, un Coro di speranza e disillusione; i Dodici stretti intorno a Maria nell’urlo perturbante sotto la croce; infine i Dodici che sono lo stesso Coro delle Oceanine eschilee accorse ad ascoltare la lezione fondamentale di Prometeo, proprio come gli studenti di una lievemente evocata Ipazia d’Alessandria. Facciamo un Laboratorio per gli studenti universitari? Bene, saranno quindi loro, gli Studenti, il Coro di tragedia, l’energia di legame tra i grandi personaggi evocati nella drammaturgia! Saranno loro a marciare compatti in un finale che forse, nella disillusione, ha ancora la forza di affermare il diritto all’amore per l’uomo, oggi. Niente scenografie, niente “costumi” teatrali, pochi oggetti di scena, solo l’energia sorridente degli studenti che “danzano” la loro innocenza giovanile intorno alla presenza evocatrice di un’attrice immensa. E tra loro il feticcio premonitore, quasi una divinità scarnificata dall’illusione della carne immortale. A Gaza adesso la Madre è chinata sul corpo insanguinato del figlio bambino dilaniato dalle bombe dell’assurdità. Immagini concrete, non c’è bisogno di originalità.

Claudio Di Scanno
maggio 2019
                                                                                                                                                                    

 

 

Ideazione e cura:
Antonella Di Nallo (a.dinallo@unich.it)
Patrizio Domenicucci (domenic@unich.it)
Leonardo Spinelli (leonardo.spinelli@unich.it)

Segreteria organizzativa:
Sandra Mammarella (sandra.mammarella@unich.it)
Manuela Di Miero (manuela.dilass@unich.it)

Illustrazione di copertina:
Masaccio, particolare della Crocifissione (1426), tempera su tavola, Napoli, Museo Nazionale di Capodimonte.